Qualche foto ogni tanto mi ruba l’anima senza un perché. Questa, per esempio. Formato cartolina, da un giorno di maggio del 1938, Asmara, Eritrea. C’era stato anche mio nonno, quello che non ho conosciuto. L’ho presa in mano, scegliendola da un guazzabuglio di mille altre in uno scatolone, all’aria e al sole di un qualche mercatino. Cordusio, mi pare.
Spiccava: a chi può venire in mente di farsi ritrarre alla scrivania, intenti a scrivere, con un papillon e la giacca e tutto un armamentario da ufficio? Me ne sono innamorata: dell’uomo col papillon, del tampone asciuga-inchiostro, della tavoletta con l’ago infilza-documenti, della tappezzeria un po’ carica e quelle mani ossute in primo piano, sul tavolo lucido. Continua a leggere