A proposito di sale d’archivio. Questa è della splendida abbazia benedettina distrutta dai bombardamenti alleati nell’ultima guerra. La cartolina è del 1932. Armadi di legno a tutta parete, quadri, puttini seduti sull’ultimo ripiano degli scaffali. Poi il materiale, bello allineato, parte a vista, e la scaletta per raggiungere gli ultimi tomi, quelli più su. Voglio sperare che la scaletta corra su una guida, che non sia a rischio di sfracellamento, come quelle a pioli di mio nonno capomastro, tutte rattoppi e pioli mancanti. Non saprei. E’ una cartolina comune; alcune della serie raffigurano i padri archivisti intenti a leggere i codici preziosi. Questa no, mostra solo gli arredi com’erano nella vecchia concezione, quando l’archivio era l’arca del sapere: mobili scuri, austeri, importanti, un solo tavolo, un paio di sedie, tutta l’attenzione focalizzata lì, sui documenti. C’è un grande affastellamento di volumi e carte sul tavolo, creato ad arte per il fotografo che deve ritrarre qualcosa di non immediata comprensione. Continua a leggere →